SIMONE TOVALIERI
Attaccante
Nato a Roma il 3 dicembre 1990
Esordio in A: -
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2003-04 |
ROMA |
A |
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0 |
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2004-05 |
ROMA |
A |
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0 |
0 |
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2005-06 |
ROMA |
A |
0 |
0 |
0 |
0 |
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2006-07 |
ROMA |
A |
0 |
0 |
0 |
0 |
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2007-08 |
ROMA |
A |
0 |
0 |
0 |
0 |
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2008-09 |
ROMA |
A |
0 |
0 |
0 |
0 |
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2009-10 |
AVERSA NORM. |
C2 |
24 |
0 |
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2010-11 |
AVERSA NORM. |
C2 |
22 |
3 |
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(legenda)
A Perugia, il 7 gennaio 2007, quando Simone Tovalieri segnò uno dei sette rigori con cui gli Allievi della Roma batterono la Juventus al torneo Renato Curi, nello stadio Renato Curi, era ancora il figlio del Cobra, quello che aveva segnato il gol degli umbri nello spareggio promozione vinto con il Torino, talmente popolare da farsi perdonare persino l’esperienza di fine carriera con gli odiati cugini della Ternana. Domani, a Bari, nella città dove il padre ha vissuto la sua migliore stagione nel calcio professionistico, 31 partite e 17 gol nel campionato 1994-95, da sommare ai 23 messi a segno nelle due stagioni precedenti tra i cadetti, Simone Tovalieri non sarà più il figlio di Sandro, ma uno dei titolari più in forma della squadra che sta dominando il girone Sud del campionato Primavera. Potenza di un derby vinto: sabato scorso il ragazzo ha fatto vedere numeri d’alta scuola contro i biancocelesti, che mai si sarebbero aspettati di trovare tanta difficoltà contro un giocatore di cui nel calcio romano si è sempre parlato molto poco.
Carriera molto particolare quella del ragazzo, un bello spot per il settore giovanile di Trigoria: il padre ci ha giocato da giovane calciatore, arrivando in Primavera nell’anno del secondo scudetto, e in prima squadra nell’85-86, ci è tornato da allenatore, nel 2005, per il figlio nessun occhio di riguardo, con tutto che nella sua generazione, quella dei ’90, veniva da sempre considerata la meno competitiva del vivaio. Giocava poco o nulla nei Giovanissimi Nazionali, abbastanza, ma non molto, negli Allievi Coppa Lazio, poco negli Allievi Nazionali, tre presenze, tutte da subentrato, nei primi mesi, da inizio stagione al torneo di Perugia. Spesso non andava neppure in panchina, il ritorno andò appena un po’ meglio, dodici presenze e tre gol. Quelle da titolare furono solamente tre, ma la Roma decise lo stesso di confermarlo, portandolo in Primavera. La famosa Primavera dei 46 convocati, due allenatori e due gruppi, uno dei quali era una sorta di Berretti, senza però essere iscritta al campionato: tante amichevoli, non tutte di livello, non tutte facendo bella figura.
Tovalieri segnava spesso, ma con l’altro gruppo giocava poco, praticamente mai: una sola presenza, lunga tre minuti, proprio contro il Bari, nel giorno dell’esordio sotto età del giocatore che gli toglieva il posto negli Allievi, Marco D’Alessandro. Quest’anno si è ritrovato titolare, e non ha sprecato la prima vera occasione della sua carriera in giallorosso. Esterno d’attacco, buono per entrambe le fasce, velocità, resistenza, generosità e un bel tiro da fuori area, in questo avvio di stagione sta segnando e facendo segnare: tre gol nell’ultimo mese, contro Reggina, Avellino e Ascoli, contro la Lazio è stato il migliore pur senza segnare, infilandosi tra Tuia e Faraoni, due dei migliori difensori del calcio giovanile italiano, per prendersi il rigore della vittoria. Trasformato da Bertolacci, non da lui, che pure è uno degli specialisti: ma la giornata è stata comunque indimenticabile, buona per tirar fuori la dedica più importante, per la mamma venuta a mancare poco più di un anno fa.
(Francesco Oddi - 21 novembre ’08)